La scuola adotta un monumento

La scuola adotta un monumento

Foto degli alunni della scuola

Il monumento

Porta Santo Stefano, costruzione in laterizio con coronamento in pietra d’Istria, è inserita nel sistema difensivo della cinta muraria ristrutturata e ampliata in epoca napoleonica, e rappresentava un importante ingresso, collegandosi all’interno con via S. Stefano e all’esterno con via Canale. Vi era installato il posto di controllo del Dazio.

Se si considera che dal XV-XVI secolo fino al XIX secolo la città ha mantenuto nel complesso la stessa cinta muraria senza subire particolari rivolgimenti che ne stravolgesse la fisionomia urbana, viene da pensare come sia stato possibile perdere, dal punto di vista architettonico, questa immagine di città-piazzaforte. Infatti, superata la strategia militare tradizionale basata sulle fortificazioni murate, le PORTE di Ancona non ebbero più ragione di esistere nemmeno come segno del tempo e vennero abbattute. Da qui nasce l’importanza storica oggi di PORTA S. STEFANO proprio come testimonianza ancora vivente che ci permette di ricordare e di ricostruire l’immagine della città antica

La porta vera e propria, quella che si apriva o chiudeva alla città, è in legno ed è quella originale. Ha resistito all’incuria del tempo e agli oltraggi dell’uomo e ci può ancora mostrare la porticina che serviva solo per il passaggio pedonale. Si trova in un evidente stato di abbandono, eppure è proprio questa porta che si è aperta al generale Wladyslaw Anders, quando il 18 luglio 1944, alla testa dei Fucilieri di Carpazia e delle truppe polacche  entrò in città segnando la fine della guerra.

L’attività svolta con le classi 3^ B e 1^ B erano volte a:

  •  radicare nel tessuto urbano della città un’epoca, quella del 1800;
  • rivalutare sotto il profilo storico il monumento;
  • conoscere Porta Santo Stefano come ponte di collegamento tra il passato, rappresentato da una struttura urbana fortificata, e il presente, caratterizzato dallo sviluppo urbano.

A Porta Santo Stefano oggi è sbocciata la Primavera

“Ancora questa porta trattiene
lembi di silenzio antico,
il sole è più caldo
e il trillo degli uccelli
più squillante
al risveglio della città.
Lungo le ombre delle mura
è possibile ancora
disegnare le storie antiche
e ritrovare
la nostra origine comune.

Queste mura,
costruite sulla paura
e sulla guerra,
ora difendono dall’usura
della dimenticanza
la nostra storia,
il nostro volto antico”.

La scuola adotta un monumento Primavera

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